Sonetto introduttivo
Celebra il vilanel con balli e canti
del felice raccolto il bel piacere
e del liquor di Bacco accesi tanti
finiscono col sonno il lor godere.
Fa ch'ogn'uno tralasci e balli e canti
l'aria che temperata dà piacere,
è la stagion ch'invita tanti e tanti
d'un dolcissimo sonno al bel godere.
I cacciator alla nov'alba a caccia
con corni, schioppi, e cani escon fuore,
fugga la belva, e seguono la traccia;
già sbigottita, e lassa al gran rumore
de' schioppi e cani, ferita minaccia
languida di fuggir, ma oppressa muore.
Dopo un'anno di duro lavoro nei campi l'uomo può finalmente riposarsi e godere del raccolto e del vino.
L'Autunno è la stagione più "umana", né troppo calda, né troppo fredda, solo nei suoi frutti l'uomo trova un sereno inebriamento. Il suono dolce dei violini ci immerge in un'atmosfera gioiosa e tranquilla.
Composizione in Fa maggiore, è suddivisa in:Allegro-Adagio molto-Allegro
Allegro
Come suggerito dal sonetto introduttivo l'Autunno si apre con una dedica a Bacco.
I violini simboleggiano la festa della vendemmia e la sfrenatezza che il vino dona.
Terminati i festeggiamenti il passaggio dall'euforia al sonno innebriato è breve.
Ascolta il Adagio molto
Vivaldi tenta di richiamare nella mente dell'ascoltatore il vago mondo onirico.
I contadini sono assopiti dopo la grande bevuta. I violini tentano di chiudere e terminare un motivo che però non sopraggiunge mai, sempre interrotto dai suoni del basso.
Come in un sogno, ove non si può stabilire alcun confine certo, ma tutto muta al volere della mente,
similmente la musica si fa incerta, quasi malinconica.
Allegro
La lenta e soave atmosfera dei sogni cede il passo a quella incalzante della caccia.
Il violino si divide, dovendo rappresentare egualmente la foga di cani e cacciatori
ma anche il disperato tentativo di fuga della preda.
La chiusura flebile della musica fa intuire la buon riuscita della battuta di caccia,
il cui punto di vista è vissuto con le sensazioni dell'animale cacciato.